GLI ORECCHINI BULLONI AL MUSEO DEL GIOIELLO DI VICENZA

13 dicembre 2018

Un gioiello non è mai solo l’esito di un’idea ma il risultato di un percorso lungo e spesso intricato.

È l’ennesimo tentativo, l’incaponimento dopo una sfilza di errori, una suggestione appuntata, un prototipo lasciato da parte per anni e poi ripreso come un discorso in sospeso, è uno sviluppo in tre dimensioni che si materializza come per incanto nella mente, è un gesto o solo una parola.

“Siamo parte di tutto ciò che abbiamo trovato sulla nostra strada” scriveva un poeta inglese. Lo credo anch’io. In questo senso i miei gioielli sono i testimoni di un viaggio e a volte sono il viaggio stesso. Rappresentano un racconto che diventa vostro ogni volta che scegliete un mio pezzo o meglio, un pezzo di me.

Ecco perché è un’emozione particolare, oltre che un onore, che gli orecchini BULLONI siano stati selezionati da Alba Cappellieri, direttore del Museo del Gioiello di Vicenza, per essere inseriti nella collezione permanente della Sala Design di uno dei soli cinque musei al mondo dedicati al gioiello, uno spazio di 420 metri quadrati ospitato all’interno della suggestiva Basilica Palladiana.

Questo va oltre il puro riconoscimento personale perché si lega allo spirito rinnovato di una rivalutazione del lavoro progettuale e della ricerca sperimentale nel settore del gioiello italiano, spesso confinato nel perimetro delle arti decorative o asservito tanto al design industriale quanto all’architettura; oppure, ancora, incluso nell’ambito dell’artigianato orafo, che seppure altissimo rimane a volte vincolato alla lavorazione dei preziosi.

Le linee MANUGANDA sono tutte accomunate dall’intento di scardinare il gioiello dalla veste di elemento preminentemente decorativo e dal suo valore materiale: ciascun pezzo vuole essere, piuttosto, il punto di arrivo di una precisa ricerca formale e tecnica, l’esito di un attento studio di materiali, anche non convenzionali, e di modalità di interazione tra progettazione digitale, prototipazione rapida e lavorazione manuale, nel rispetto dei principi di indossabilità, riproducibilità, qualità e innovazione. È qui che risiede la preziosità.

Gli orecchini BULLONI esprimono in pieno il mio percorso di ricerca e progettazione attraverso la traslazione estetica di un elemento comunemente associato alla minuteria industriale e la valorizzazione di un materiale alternativo come il titanio le cui caratteristiche di resistenza, leggerezza e luminosità aderiscono perfettamente all’idea progettuale e in essa vengono esaltate.

Il risultato è un oggetto durevole, in serie limitata, stilisticamente sofisticato, confezionato su misura come in una sorta di “sartoria del gioiello” in chiave contemporanea.

VIDEO:  Alba Cappellieri, direttrice del Museo del Gioiello, racconta la 3za edizione della SALA DESIGN