MANUGANDA contemporary jewellery CATENA27 collana

MICRO-ARTICOLI IN FIBRA #13 | Gioiello, dunque sono

30 maggio 2022

“Le cose del mondo hanno la funzione di stabilizzare la vita umana” così scriveva Hannah Arendt nel 1958 in “Vita Activa. La condizione umana”.

Eppure con la rivoluzione digitale siamo diventati consumatori seriali di informazioni. L’automatizzazione della produzione non riguarda più solo gli oggetti ma anche i dati, le informazioni che ci bersagliano, che accumuliamo in ogni secondo delle nostre vite senza una precisa logica, spesso in ordine numerico e passivo.  L’incorporeità di queste informazioni sembra allontanarci da tutto ciò che ha tre dimensioni, che occupa i nostri spazi vitali, le nostre case, fino allo spazio simbolico della nostra mente e delle nostre vite.

In qualche modo l’infosfera ha sostituito il reale.

Il distacco dalla materia ci induce ad allontanarci dagli oggetti intesi come veicoli di ricordi ed elementi costitutivi della nostra storia, della nostra identità, della narrazione di noi stessi perché ogni legame è vissuto come impegno dunque rinuncia e negazione di ciò che ci illudiamo socialmente significhi essere liberi.

Al contempo siamo paradossalmente propensi ad acquistare sempre più oggetti proprio perché questi, svuotatisi del loro valore, non sono più portatori di significati ma generatori di emozioni istantanee che, in quanto mere esperienze di consumo, finiscono con l’essere rapidamente dimenticati, messi da parte, sostituiti e abbandonati.

La velocità, le emozioni forti, gli impulsi sono il simbolo di questo tempo, in netto contrasto con l’impegno, il tempo e la persistenza che stabilizzano le nostre vite e i nostri sentimenti.

Come possiamo allora recuperare il contatto con il reale, riavvicinarci al senso concreto e durevole della nostra quotidianità senza cedere al fascino della libertà apparente di scegliere e consumare all’interno di un recinto preconfezionato? Per contravvenire alla dematerializzazione dei legami e del ricordo e recuperare la forza narrativa delle cose è necessario svincolarsi dai meccanismi di sorveglianza sociale e dai condizionamenti consumistici che ci vincolano nella nostra esistenza “onlife”.

Dobbiamo reimparare ad andare oltre il “contenuto meramente estetico” dell’oggetto per entrare in relazione con esso, possederlo, utilizzarlo e quindi condividerne un percorso e una storia.

Nell’amore come nell’arte” ricordava Ennio Morricone “la costanza è tutto. Non so se esistano il colpo di fulmine, o l’intuizione soprannaturale. So che esistono la tenuta, la coerenza, la serietà, la durata”.

I gioielli possono rappresentare gli oggetti che per la loro “tenuta, coerenza, durata” ci ancorano al reale perché hanno la capacità di parlare dell’appartenenza personale e identitaria come raramente accade.

Scegliere un gioiello preciso e indossarlo è un gesto privato e potente di auto-conferma. Pubblicamente può agire come veicolo di devozione, protezione, protesta, può esprimere un messaggio etico o addirittura può concretare un atto politico.  D’altra parte è un fatto che nasce con l’uomo. Non esistono popoli e epoche in cui i gioielli non abbiano adornato i corpi. In tal senso quello dei gioielli è un codice universalmente condiviso. 

Come dice Serge Tisseron in “Nos objets quotidiens”: “gli oggetti sono usati per assimilare l’esperienza del mondo, sono mediatori tra soggettività e socializzazione, sono dispositivi che ci collegano a noi stessi e agli altri”.

I gioielli sono oggetti speciali da scegliere con cura, non solo per ciò che detta la moda, o l’appartenenza a un preciso status quo. Accompagnano, raccontano di noi stessi e ci raccontano degli altri, ci rendono unici come unica è la storia di ognuno. 

Il “gemello digitale”, che accompagna i miei gioielli imprimendone le informazioni salienti in un PASSAPORTO DIGITALE incorruttibile, nasce nel segno di un ritorno al significato di ciò che consapevolmente decidiamo di acquistare e di indossare. Perché nulla vada perduto e i valori immateriali trovino sempre spazio nelle cose del reale.

MICRO-ARTICOLI IN FIBRA | pillole in fibra di logos | #13 – Manuela Gandini  

MANUGANDA CONTEMPORARY JEWELLERY CATENA27 COLLANA

Per saperne di più sul PASSAPORTO DIGITALE dei gioielli MANUGANDA puoi leggere questo articolo uscito su WIRED Italia.