LINEA CONTINUA anelli

MICRO-ARTICOLI IN FIBRA #11 | Curvare i metalli

2 novembre 2021

LINEA CONTINUA non ha in effetti un concetto preciso ma è piuttosto una metafora del mio lavoro. Curvare i metalli, bilanciare morbidezza e rigidità, unire la fluidità della curva con la severità della geometria solida. Poi fatto l’anello lo divido ancora in due e ne ricavo due orecchini. Forme che generano altre forme. 

Poesia originariamente (poieo) vuol dire creazione, un gesto sempre oltre i limiti del convenzionale. 

Il mio lavoro è un’incessante sfida tra pensiero e materia. Il pensiero sfida la materia. La materia sfida il pensiero. Difficile a dirsi. La materia si oppone al pensiero come il reale si oppone all’ideale. Non conoscere i segreti della propria materia equivale ad aver perduto in partenza, costretti tra banalità e ripetizione ci si divincola in infiniti compromessi che tarpano e dominano ogni respiro di libertà.

LINEA CONTINUA nasce tra fili di ottone, di bronzo, di alpacca, sottili barre, tubi, lastre di alluminio e di stagno. Se il metallo è “incrudito” è rigido, difficile e se sottoposto a tensione eccessiva può spezzarsi; ma se lavorato con cura è resistente alle deformazioni e mantiene la piegatura. 

Il metallo “cotto” è morbido, si modella con facilità ma perde memoria elastica e tende a deformarsi.

La materia non soltanto si lavora, si forgia, si piega, ma si immagina in altre essenze, in un gioco di incastri e possibilità che generano altre forme. Piegare il metallo secondo la necessità del pensiero e non secondo le leggi della materia è la sfida del progettare. 

La curva è naturale, libera rispetto alla linea retta che è in fondo forzata, artificiale ed è invenzione umana. Scrive Oscar Niemeyer “Non è l’angolo retto che mi attrae e nemmeno la linea retta, dura, inflessibile, creata dall’uomo. Ciò che mi attrae è la curva libera e sensuale, la curva che incontro nelle montagne del mio paese, nel corso sinuoso dei suoi fiumi, nelle onde del mare, nel corpo della donna preferita. Di curve è fatto tutto l’universo, l’universo curvo di Einstein”. 

I pensieri e le emozioni non credo abbiano mai un andamento rettilineo.

Ma una semplice curva continua può bastare? Penso ad un solido che apre ancora ad un’altra dimensione; un prisma, per bilanciare la curvatura come rapporto geometrico formale. 

MICRO-ARTICOLI IN FIBRA | pillole in fibra di logos | #11 – Manuela Gandini