02 maggio 2023
Il corpo è il primo e più immediato strumento di comunicazione.
“…pensiamo sempre che il gesto e la gestualità siano l’insalata, mentre il pezzo forte, la carne, è la parola. […] In ogni momento, sin dalla scuola materna, ci hanno corretto la pronuncia di ogni parola, mai il gesto che la sostituisce, o l’appoggia…” cosi diceva Dario Fo alla fine degli anni ‘90 ne “Il Manuale minimo dell’attore”.
Ben prima della parola, i segnali che vengono generati dai movimenti e gesti del corpo e di alcune sue parti – un sopracciglio aggrottato, la postura delle spalle, un movimento della mano – forniscono il lessico delle emozioni da cui derivano le relazioni umane e sociali. I gesti degli altri – volontari, involontari, simbolici – sono interpretabili, siano essi innati o riconducibili a un movimento culturale, a un gruppo etnico, a un periodo storico.
I gesti ci svelano “dell’altro”.
Nelle modalità di relazione alla gestualità si uniscono altre forme più libere di comunicazione corporea che si manifestano attraverso l’aspetto fisico e quelle espressioni volontarie che contribuiscono a identificarci quali gli abiti, il trucco, i tatuaggi, i gioielli. I gioielli nello specifico diventano il mezzo per esprimere un’identità, contribuiscono all’appartenenza a un contesto sociale, diventando i portatori di messaggi espliciti o simbolici.
Ma come possiamo creare gioielli che “vestano” il corpo e al tempo stesso esaltino quell’espressività che è legata al gesto che li accompagna?
Possiamo veramente creare ogni tipo di gioiello?
E’ da questa domanda che nasce la sfida progettuale degli anelli DOUBLE: anelli per 2 dita, che possano essere usati tutti i giorni, che non limitino i movimenti delle dita e della mano stessa. 3 modelli ad hoc per ogni coppia di dita, pollice escluso, a cui è stato riservato un anello singolo. Nella progettazione della forma tutti gli elementi che concorrono a rendere ergonomico e il gioiello sono stati considerati, in particolare la posizione della coppia di dita rispetto alle altre parti della mano.
Negli anelli DOUBLE vi sono fattori che coesistono, quali complessità e semplicità, superfici concave e convesse in cui il vuoto viene riempito dal colore nero dell’ossidazione. Il lato pieno invece tocca le dita tanto da renderne confortevole il contatto.
A sostegno di questo progetto ho pensato di coinvolgere Bruno Munari e il suo libretto “Supplemento al dizionario italiano” dove nel 1963 ha raccolto una serie gesti simbolici in uso in Italia – molti dei quali di derivazione Napoletana – che consentono di esprimersi senza parlare.
Questi gesti sono gli stessi che ho usato per fare un “test” di usabilità degli anelli DOUBLE.
A distanza di sessant’anni dalla pubblicazione parte di questi gesti non sono più tramandati e si stanno perdendo, altri non sono più attuali e sono stati sostituiti da nuove simbologie postmoderne. Il mondo vive un processo di cambiamento continuo e le espressioni corporee evolvono con lui.
Ma il gesto continua a esistere.
Il corpo con la sua gestualità racconta chi siamo, al contrario della parola non mente, integra o smaschera la nostra espressività. Il gesto è necessario.
E gli anelli DOUBLE lo accompagnano.
MICRO-ARTICOLI IN FIBRA | pillole in fibra di logos | #14 – Manuela Gandini